Il nostro progetto con le pedaneÈ molto che ci penso e adesso –spero anche per voi – sento sia giunto il momento ideale. Non c’è una particolare ragione perché abbia scelto questo periodo, se non la voglia di poggiare il mio deretano in terrazza su questi splendidi (solo se si è bravi e si sono realizzati con cura) oggetti di design post industriale e -non in second’ordine- suscitare lo stupore di amici e flirt di passaggio, raccontando le mia fantavventure di bricolage. Naturalmente il punto di partenza è avere innanzitutto un po’ di tempo a disposizione e –cosa non sottovalutabile- avere già messo da parte, raccattandoli per strada alcuni bei pallet in buone condizioni e, almeno alcuni, simili per dimensioni.

Un altro esempio di salottino coi palletFacendo snorkeling online, ho trovato diverse soluzioni. Devo dire alcune molto pregevoli e belle… oserei dire oggetti che oltre a far risparmiare, sono ideali per fare bella figura anche nel salotto più di prestigio. L’unico vero difetto delle idee che si vedono in Rete, è che non esistono progetti ben delineati, ma solo belle foto. In fondo sono quest’ultime a servire, perché nonostante blogger e malati di bricolage si sforzino di darvi delle dritte, le loro istruzioni descrittive si rivelano spesso inutile e difficili da comprendere. Quindi la cosa migliore è osservare bene le foto e cercare di riprodurre fedelmente l’oggetto del vostro desiderio in realtà. Proprio per evitare di farvi confondere mi limiterò a illustrarvi due progetti nel dettaglio (assodato che anche le mie descrizioni lasceranno il tempo che trovano) e popolerò invece una fotogallery di tante foto rubate in Rete che potranno servirvi d’ispirazione. Poi tra il dire il fare ci sarà solo “e il” (cito Alessandro Bergonzoni) e la vostra manualità. In questo articolo parleremo della prima idea, mentre nella puntata che seguirà – la prossima settimana – vi illustrerò il secondo semplice progetto con le pedane.

Il difetto dei progetti in Rete è che non sono progetti. Sembrerebbe banale ma, una mera descrizione dei passaggi da compiere, confonde anzichè chiarire. Per questo motivo il consiglio è guardare le foto e lasciare libero sfogo alla vostra fantasia da bricolage

La prima idea con le palle…t è liberamente ispirata a una realizzazione di Francesco Congia su Pianeta Fai da Te. Un’idea molto minimale da realizzare solo con due pedane. A parte questo vi servirà un piede di porco, che potrete utilizzare in futuro per un prossimo furto, un martello, un metro, una sega (qui ci sono diverse scuole di pensiero.. in alcuni casi è utile un seghetto elettrico alternativo… in altri la classica sega. Dipende dai tagli che dovete praticare), una manciata di viti in acciaio inox auto avvitanti e, per non morire di qualche patologia al tunnel carpale, un avvitatore elettrico.

Poltrone coi palletCome potete vedere dalle foto i primi passaggi da fare richiedono pazienza, ma sono comunque molto semplici. La prima cosa che dovete fare è eliminare le prime due tavole di un pallet utilizzando il piede di porco, avendo cura di non spaccare il legno, poi cercate di eliminare i chiodi e tutto quello che potrebbe essere pericoloso dopo aver divelto le tavole in questione (potete anche battere i chiodi col martello ma -naturalmente- accertatevi di non lasciare punte sollevate). Ripetete l’operazione con la quarta o quinta tavola (regolatevi secondo l’ampiezza della pedana che avete a disposizione). Per intenderci state lavorando alla seduta della vostra poltrona. In questa feritoria (creata eliminando due tavole della pedana (potrebbe bastarne una, assicuratevene) inseriremo poi in verticale e perpendicolarmente l’altra pedana. Quest’ultima sarà invece lo schienale su cui vi appoggerete. Adesso prendete le due tavole che avete divelto dalla prima pedana e tagliatele ad una lunghezza di trenta centimetri. Costituiranno le “zampe davanti” della vostra sedia, fra poco vi dirò come. Per prima cosa fate delle prove per ottenere quello che vedete in foto. Le gambe, insomma, dovranno avere un taglio trasversale (uguale su entrambe, quindi quando effettuate il taglio con la sega mettetele una sopra l’altra) che consentirà alla vostra opera d’arte di poggiare sul terreno agevolmente. Prendete, quindi, di nuovo il primo pallet e posizionate una prima gamba anteriore su ogni lato, all’altezza dell’ultima tavola rimasta. Fissatela utilizzando un po’ di viti per ogni gamba. Dovreste avere quindi due gambe anteriori collegate alla seduta della sedia.

Adesso riprendete la seconda pedana e rimuovete la metà delle tavole e spianate gli eventuali chiodi, sempre utilizzando la tecnica che vi ho descritto in precedenza. Questa pedana costituirà lo schienale della sedia. Le estremità con le tavole rimosse fungeranno da gambe posteriori della sedia. Sperò abbiate capito insomma che, una volta rimosse le tavole, rimarranno due estremità delle tavole della struttura del pallet che, opportunamente inseriti –in modo perpendicolare- nella seduta (una volta segate le estremità in modo corretto) serviranno da “zampe posteriori”. In ultimo basterà inserire lo schienale attraverso l’apertura lasciata dall’asse divelta della prima pedana. Abbassatelo finché le gambe posteriori poggiano vostro piano di lavoro o a terra e fissate lo schienale al sedile utilizzando un po’ di viti, facendole passare attraverso le gambe posteriori. E questo è il primo dei progetti che volevo illustrarvi. Il secondo nella prossima puntata di “Salotti con le palle..t”.

N.d.A. Se avete notato il nostro player discreto sopra l’immagine di apertura, ho pure trovato un arabo che risponde al nome di Mansour Fadavi che -per quello che ho capito- ha intitolato un brano o un album intero con la parola PALLETT. E per pura pazza assonanza ho voluto inserirlo a corredo di questo articolo. Non vi resta che piantare e battere a suon di musica

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Junio Tumbarello

Direttore responsabile

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La chiave della felicità risiede in un giardino. Con Vivaitaliani sto cercando di conciliare la mia esperienza nel campo della Rete e dei contenuti con la mia passione per la Terra. "Un uomo, d'altronde, ha bisogno di aria, di mare, di vento e di sole" mi ha detto un tizio conosciuto sul Cammino di Santiago che prima lavorava triste tra le quattro mura di un ufficio e ora è il guardia-parco più felice di Spagna. Mi piacerebbe seguire il suo esempio, d'altronde sono un giornalista professionista che ha sempre voluto fare il giardiniere. Ogni giorno mi dedico al mio orto biologico, ad un piccolo pollaio, ai miei due fedeli labrador, Puck e Othello, e a cinque fantagatti nella regal contea di Fantabosco.

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