Ma anche questa, come molte altre, sembra essere una lezione che stentiamo a tenere a mente. Nel corso del tempo abbiamo sacrificato sempre più il nostro rapporto con la natura fino a concedergli pochi frammenti di spazio e tempo. Nonostante l’attuale momento storico stia operando un’importante inversione di tendenza,  immergersi nella natura è ancora considerato un appuntamento saltuario, da concedersi nei momenti di pausa e di distrazione. Ma perché relegare qualcosa di bello e salutare al fine settimana quando potremmo goderne tutti i giorni, a basso costo e trarne innumerevoli benefici?

Le piante e il loro effetto benefico in ufficioÈ opinione condivisa il fatto che ufficio o postazione di lavoro (da intendersi anche quella da cui mandiamo x curricula nel tentativo di trovarne uno) siano il luogo in cui trascorriamo più tempo: renderlo il nostro polmone green è non solo concesso ma anche vivamente consigliato. Tenere una pianta sulla propria scrivania rallegra l’ambiente rendendolo più confortevole, induce una piacevole sensazione di benessere, depura l’aria, riduce lo stress e migliora produttività e concentrazione. A dimostrare tali proprietà terapeutiche intervengo numerosi studi di ricerca che hanno testato l’effetto della presenza di elementi naturali sul rendimento e l’attenzione negli ambienti di lavoro. Il nostro cervello, infatti, impiega una notevole quantità di energia in attività che richiedono attenzione diretta e, a quanto dimostrato, quando entra in contatto con piante e fiori tende ad accumulare meno stanchezza incrementando la produttività. Precisazione, però, va fatta: non tutte le piante sono adatte a svolgere tali funzioni, così come non tutti gli uffici sono adatti ad accoglierle. I ricercatori di fine 800 hanno infatti  osservato come ogni organismo vegetale abbia delle caratteristiche peculiari che lo contraddistinguono dai suoi simili. Tale natura strutturale è dettata dal fitocomplesso, ovvero l’insieme dinamico di tutti i principi attivi contenuti in un esemplare. Al pari dell’uomo, la cui natura è dettata da ambiente, alimentazione e stile di vita, le piante sono caratterizzate da principi attivi diversi a seconda della specie, del luogo e del terreno in cui crescono o vengono coltivate. Quali scegliere allora? Innanzitutto bisogna valutare l’illuminazione dell’ufficio, lo spazio da dedicare alla pianta e il tempo a nostra disposizione per prendercene cura. Ma soprattutto è necessario valutarne lo scopo, sia esso estetico, terapeutico o fisiologico. Ecco qualche consiglio:

Una pianta di falangioFALANGIOChlorophytum ComosumQuesta pianta si è diffusa negli anni 80, dopo la pubblicazione dei risultati di uno studio condotto dalla Nasa riguardante le proprietà che questa pianta possiede nel purificare l’aria in ambienti chiusi.Famiglia: LiliaceaeOrigine:  Africa MeridionaleProprietà: assorbe gli agenti inquinanti tipici degli in ambienti chiusi rendendo l’aria più salubre e respirabile.Diminuisce la presenza di polveri e allergeni  e assorbe circa il 95% di monossido di carbonio.Cure e manutenzione: facile da coltivare, prospera in qualsiasi luogo con cure minime. Necessita di luce abbondante ma rifiuta i raggi diretti del sole prediligendo zone ombrose. Annaffiature regolari che mantengano il terriccio sempre umido.MELISSAMelissa Officinalis – Fu una delle prime piante usate a scopo terapeutico dalla  nostra tradizione. Fu introdotta in Spagna dagli arabi nel x secolo e importata in Italia dai monaci benedettini. Famiglia: Labiatae Origine: Europa meridionale, Asia occidentale.Proprietà: studi scientifici condotti presso l’Università dell’Ohio ne hanno dimostrato le doti benefiche a favore del buon umore grazie agli oli essenziali contenuti nelle sue foglie. Le sue doti rilassanti sembra agiscano sul sistema nervoso contrastando lo stress. Cure e manutenzione: è una pianta molto resistente e non necessita di cure particolari. Predilige le zone d’ombra e richiede un terriccio ricco e ben drenato.Una pianta di filodendroFILODENDROPhylodendron – Il suo nome deriva dal greco (“philos”, caro e ”dendron”, albero) e significa “amico degli alberi” . Questo perchè in natura cresce sugli alberi delle foreste tropicali che utilizza come supporto, abbracciandoli.Famiglia: AraceaeOrigine: zone tropicali e sub-tropicali dell’America Meridionale, in particolare Brasile, Guyana e Colombia.Proprietà: libera l’aria dai composti volatili (formaldeide, xilene, tuolene e mmoniaca) e dall’anidride carbonica in eccesso poiché emette ossigeno nelle ore diurne;  assorbe fumo e benzene.Cure e manutenzione: tollera ambienti poco luminosi e rifugge i raggi del sole diretti. Esige un terriccio ricco e acqua due volte alla settimana.                                      SPATIFILLOSpathiphyllumNel 2007 l è stata eletta pianta da ufficio dell’Anno dopo che un gruppo di scienziati ne ha studiato l’efficacia nella purificazione dell’aria e hanno trovato nello Spatifillo la pianta più adatta per il posto di lavoro.Famiglia: Araceae Origine: America Meridionale e in particolare Colombia, Ecuador, Panama e Venezuela.Proprietà: è in grado di assorbire dall’ambiente circostante soprattutto benzene, tricloroetilene, formaldeide, ammoniaca, acetone e metanolo, ottima quindi da affiancare anche ai computer o ad altri apparecchi elettronici per assorbirne le onde elettromagneticheCure e manutenzione: richiede un terriccio piuttosto ricco e mai completamente asciutto. Annaffiature 2/3 volte alla settimana. Predilige la penombra e rifiuta la luce diretta del sole.ZAMIAZamioculcas ZamiifoliaÈ probabilmente la pianta che richiede meno cure in assoluto, ha una propria riserva d’acqua da cui attinge in caso di necessità e una crescita molto lenta che la rende perfetta da tenere in vaso. Famiglia: ZamiaceaeOrigine: centro America, Florida, Caraibi, Georgia meridionale (USA) e parte settentrionale del Sud AmericaCure e manutenzione: ama i luoghi luminosi ma non il sole diretto, terriccio soffice, umido e ben drenato e annaffiature ogni 10 giorni circa.                                                                                                                                       Una pianta di PothosPOTHOSScindapsusIl nome “Scindapsus” deriva dal greco “skindapsos” ovvero “non identificato” per indicare una specie con un portamento simile all’edera ma che non era edera. Il nome che comunemente si da a queste piante, “Pothos”, in realtà è errato in quanto si riferisce a piante che non sono più coltivate.Famiglia: Araceae Origine: Thailandia, Isole Salomone (Oceano Pacifico) Proprietà: umidifica l’aria in modo naturale ripulendola da sostanze nocive quali formaldeide, benzene e monossido di carbonio.Cure e manutenzione: non ha particolari esigenze climatiche, teme però le correnti d’aria fredda. Ama la luce ma non i raggi diretti ed esige annaffiature ridotte, specialmente in inverno.                                                                                          SANSEVIERIASansevieria Diverse opinioni circa l’origine del suo nome. Alcuni sostengono che è stata dedicata a Raimondo di Sangro principe di Sansevero, nobile napoletano. Altri invece affermano che in realtà si doveva chiamare “Sanseverina” in quanto il botanico italiano scopritore del genere, Vincenzo Petagna, chiese di dedicarla al conte P. A. Sanseverino di Chiaromonte ma per un errore del naturalista che la classificò fu chiamata Sansevieria.Famiglia: Ruscaceae Origine: Indie, Africa tropicaleProprietà: pulisce l’aria durante le ore notturne, trasformando l’anidride carbonica in ossigeno e assorbendo l’umidità.Cure e manutenzione: richiede poca luce diffusa e acqua una volta ogni 2 settimane.FELCE DI BOSTONNephrolepis Exaltata Annoverata tra le migliori piante antinquinanti  e di facile coltivazione.Famiglia: PolipodiaceeOrigine: Asia Centrale, OceaniaProprietà: ottima capacità di assorbire odori e polveri nocive emanate da pitture, solventi e apparecchiature elettroniche. Cure e manutenzione: teme il freddo ed è ideale da tenere in ambienti chiusi. necessita di un luogo mediamente luminoso e di un terriccio sempre umido ma mai eccessivamente bagnato.                                                                                        Una pianta di DracenaDRACAENADraecena marginataEra conosciuta già nell’antica Roma, dove la linfa veniva usata come colorante, e successivamente, nel medioevo, dagli alchimisti per le sue proprietà terapeutiche.Famiglia: Liliaceae (o Ruscaceae)Origine: Africa, America del SudProprietà: purifica l’aria da agenti intossicanti (quali xilene, tuolene e formaldeide)     ossigenandola e drenandola.Cure e manutenzione: predilige zone semiombrate, teme sbalzi di temperatura e correnti e va annaffiata 2 volte a settimana.     

AGLAONEMAAglaonema cripsum Il nome del genere deriva da due parole greche: “aglao”  splendore e “nema”filo. Per indicare la lucentezza dei filamenti staminali. Famiglia: Araceae. Origine: zone tropicali dell’Asia sud-orientale (dall’India alle Filippine alla Cina)Proprietà: ha la caratteristica di incrementare nel tempo la sua capacità di assorbimento di tossine se esposta per tempi lunghi ad ambienti inquinati.                 Cure e manutenzione: tollera  anche ambienti moderatamente luminosi, da bagnare regolarmente ma con moderazione, il terriccio dovrebbe essere tenuto costantemente appena umido.             

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Junio Tumbarello

Direttore responsabile

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La chiave della felicità risiede in un giardino. Con Vivaitaliani sto cercando di conciliare la mia esperienza nel campo della Rete e dei contenuti con la mia passione per la Terra. "Un uomo, d'altronde, ha bisogno di aria, di mare, di vento e di sole" mi ha detto un tizio conosciuto sul Cammino di Santiago che prima lavorava triste tra le quattro mura di un ufficio e ora è il guardia-parco più felice di Spagna. Mi piacerebbe seguire il suo esempio, d'altronde sono un giornalista professionista che ha sempre voluto fare il giardiniere. Ogni giorno mi dedico al mio orto biologico, ad un piccolo pollaio, ai miei due fedeli labrador, Puck e Othello, e a cinque fantagatti nella regal contea di Fantabosco.

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