Il progetto di orto didattico, realizzato nello spazio limitrofo all’Istituto Barberi e all’ex pista di atletica del Comune di Firenze, al civico 76, è promosso dall’associazione Community Garden e coinvolge i residenti del quartiere Borgo Pinti e i ragazzi del centro sociale Barberi, una cooperativa impegnata nell’educare e assistere ragazzi disabili attraverso diverse attività creative. “È un’occasione di grande festa – ha detto Renzi -. Si è inaugurato qualcosa di più di un orto urbano perché è stato recuperato uno spazio vuoto dentro la città e l’augurio è che questo orto diventi sempre più un’oasi di speranza”. “Il bene comune non è quello gestito dall’assessore o dal funzionario – continua l’allora sindaco di Firenze -, ma quello in cui i cittadini riprendono centimetro dopo centimetro il godimento dei luoghi della città. Oggi parte un’ulteriore scommessa nella gestione del bene comune”.
“L’orto è stato scovato su Google Maps dall’architetto Giacomo Salizzoni, insignito del premio Galileo, per la pace e i diritti umani – ha spiegato l’assessore Biti -, e trasformato in spazio verde per famiglie e bambini. Si tratta di un progetto pilota da poter replicare in altre aree urbane da recuperare con l’ausilio dei cittadini residenti volenterosi di riappropriarsi del territorio e valorizzarlo per la comunità”. L’orto urbano di Borgo Pinti, è stato realizzato grazie a collaborazioni con partner come il Four Seasons Hotel e Coldiretti, Consorzio agrario Firenze, Ikea, Slow Food ed altri, oltre ad essere caratterizzato da coltivazioni biologiche certificate con diverse tecnologie agricole sostenibili e innovative, è un luogo di diffusione di cultura e informazione su temi ambientali, alimentari, salutari, etici, sani, dove i cittadini possono alimentare coi loro scarti vegetali di cucina il ‘community composting’ per riavere successivamente ottimo humus per le loro piante.
Share