Una storia nata al maschile, quella della cinquecentesca Villa Pisani e poi evoluta grazie alla sensibilità e al carattere delle donne, a partire dall’ultimo quarto dell’Ottocento. Dietro la storia attuale della villa, c’è quella di Evelina che, rimasta vedova nel 1880 dell’ultimo Pisani, prese in mano le redini della proprietà fondiaria di 1200 ettari e, con lungimiranza e acume, apportò innovazioni agricole e realizzò attorno alla villa un parco paesaggistico e un giardino formale fiorito per la gioia propria e degli ospiti internazionali. Oggi quel giardino e quel parco, affidati da alcuni decenni alla nuova proprietaria, sono aperti alla visita e ai giorni di festa di chi ama piante e giardini.
Nel luogo di una rocca estense medioevale, sorse la villa palladiana commissionata dal cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano e vescovo di Padova. Il palazzo rinascimentale, con affreschi del Veronese, dello Zelotti, del Varotari e del fiammingo Toeput, nacque come sede amministrativa delle proprietà fondiarie acquisite nel 1478 nella Bassa Padovana.
Evelina van Millingen, l’ultima contessa Pisani, nata nel 1830 a Costantinopoli e cresciuta a Londra da una famiglia inglese e fiamminga, in pieno Ottocento crea il giardino e il parco nello stile gardenesque del tempo, con influssi islamici, riferimenti olandesi e un’ironia tutta sua. Così come li ha voluti Evelina, ammiriamo oggi villa e giardino, restaurati e amorevolmente curati dall’attuale proprietaria, Mariella Bolognesi Scalabrin.
Share