Verrebbe voglia di togliersi le scarpe,poggiare le piante dei piedi sul soffice prato inglese e respirare a pieni polmoni un’aria ricca di storia dal retrogusto incantato. È questo l’effetto che si prova nel visitare i Giardini di Ninfa, un’oasi di pace e natura incontaminata nei pressi di Cisterna di Latina, cittadina del Lazio.
Leggenda vuole che il luogo debba il suo nome al fatto che anticamente vi abitassero le ninfe. Insediamento popoloso già nel periodo romano, negli anni ha visto accrescere la sua storia divenendo un importante borgo medievale. I ruderi di antiche torri e le varie chiese che costellano i Giardini testimoniano un passato vivace e glorioso. Aperto da aprile ad ottobre, il parco consente visite guidate di un’ora con un numero di ospiti di volta in volta relativamente limitato, in modo da non compromettere il delicato equilibrio dell’ecosistema e regalare ai visitatori un’esperienza unica lontana da caos e affollamento.
Otto ettari di terreno abitato da oltre un migliaio di piante e fiori sono attraversati da ruscelli e piccole cascatelle dove vive un inquilino del tutto autoctono: la trota macrostigma definita anche trota di Ninfa. Meli ornamentali, noccioli,ortensie rampicanti la fanno da padroni. Per non parlare di gelsomini, glicini e magnolie stellate. Ospite d’onore un acero giapponese a foglie rosa. Begonie, ciliegi penduli e melograni nani convivono in armonia con distese di roseti con il cotinus coggygria, chiamato anche albero della nebbia con delle infiorescenze a piumino rosa simili a zucchero filato. Il clima particolarmente mite di Ninfa permette anche la coltivazione di piante tropicali come l’avocado, la gunnera manicata del Sud America e i banani. Vi sono anche molti arbusti piantati non solo per la loro bellezza ma anche perché habitat adatto all’avifauna -sono oltre cento le specie registrate- e agli insetti.
A partire dal 1976 su un’area di circa 1.800 ettari intorno ai Giardini è nata un’oasi del Wwf che mira alla protezione della fauna nel comprensorio di Ninfa.
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