“È antica ed agricola usanza indicare l’autunno come l’ultima stagione dell’anno: non per nulla, verso la metà di novembre, il giorno di San Martino era stato scelto, secondo la tradizione delle nostre campagne, come data di fine e di inizio dei contratti agricoli. Sono giorni che normalmente corrispondono all’esaurimento della produzione e all’inizio della coltivazione.”
Ricordandoci che ogni stagione ha un suo preciso ruolo nel calendario agricolo, Paolo Pejrone racconta in questo libro le bellezze del giardino in autunno, la stagione dei colori rosso-dorati e dei tappeti di foglie che egli non esita a definire eleganti. Quella di anemoni e camelie, di bacche e ricci di castagne, dell’uva americana e degli alberi carichi di cachi.
“All’inizio dell’autunno, con caparbia robustezza, funghi, foglie e fermenti diventano le esplicite comparse di un mondo vivace, curioso in continuo divenire“, racconta Pejrone, che ha voluto raccogliere alcune delle tantissime sfumature di questa stagione. Uno spettacolo straordinario che la natura ci offre, preparandoci con dolcezza al freddo invernale, attraverso i toni fiammeggianti di alberi e arbusti. Sedici i giardini tra Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia e Lazio, selezionati e descritti da Pejrone e magistralmente fotografati da Dario Fusaro, tra aceri, betulle, querce, sorbi, viti azalee. Un quadro botanico squillante.
Anche l’orto regala ortaggi dai sapori antichi e un po’ desueti: cavoli, broccoli, verze e zucche, piccoli peperoni verdi e tenero soncino, l’ultima insalata della stagione. L’autunno, infine, è la stagione delle brinate e dei primi freddi, quando si prepara la legnaia con le scorte per l’inverno: “Una legnaia vuota” ammonisce, “è malinconica e triste, non promette bene… D’autunno deve essere colma fin dall’inizio“. Per concludere che il “sempre sospirato sonno tranquillo è il frutto anche di tante, accorte, previdenti e mirate saggezze…”
Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14, Milano.
Share