È un’azione di socialità che fa collaborare i residenti del quartiere con gli studenti, i docenti e lo staff dell’università. È un modo per aprire lo spazio pubblico del campus al quartiere. È un mezzo per condividere conoscenze, esperienze e agevolare la connessione tra il campus e tessuto urbano.
L’idea che gli spazi pubblici vadano condivisi e l’esperienza della produzione del cibo piace ai cittadini che vedono nel verde partecipato e non delegato uno spazio che si sente come proprio
UN PROGETTO DI RIUSO La sede dell’ateneo dove è stato realizzato l’orto è frutto di un riuso architettonico. Parte degli edifici del campus erano gli ex stabilimenti della Ceretti Tanfani, una fabbrica di teleferiche e nastri trasportatori che chiuse i battenti più di trent’anni fa. Per coinvolgere il quartiere i ricercatori a cui è venuta l’idea hanno puntato sull’affezione al luogo perché molti abitanti del quartiere lavoravano in quel luogo anni fa. L’idea che gli spazi pubblici vadano condivisi e l’esperienza della produzione del cibo piace ai cittadini che vedono nel verde partecipato e non delegato uno spazio che si sente come proprio.
RINASCIMENTO GREEN Il successo dell’orto poi non è altro che la punta di un iceberg nella voglia di conciliare green, etica e socialità. È stato proprio l’orto del POLIMI a dare impulso ad altre iniziative nate nel quartiere di Bovisa. Dall’orto del Campus universitario, alla mobilitazione dei cittadini per salvare l’area verde della Goccia, dalle zuppe melting pot di ZUP ai sabati di buone pratiche promosse dal Polimi DESIS Lab del Politecnico di Milano, Bovisa si è, infatti, impegnata per un rinascimento verde. E così attorno alle aiuole orticole di Coltivando, i protagonisti del progetto – docenti, studenti e cittadini del quartiere – hanno cominciato a presentare l’attività svolta, gli ortaggi che crescono e i processi partecipativi che hanno reso possibile l’orto. “Il Sabato della Bovisa”, è quindi divenuto un appuntamento con cadenza mensile dedicato alle buone pratiche che coinvolge associazioni e abitanti del quartiere. Durante gli incontri si propone dal book crossing al tricot creativo, dallo swapping di abiti, al pilates sul prato. Un’occasione unica e un momento speciale di green partecipato.
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