Perché la natura, che è una cosa grande grande, è fatta di amici piccoli piccoli. E di piccoli gesti. Piccoli come i giardini in kit che questa società di studiosi realizza e commercializza: veri e propri habitat ecologici in miniatura, capaci di popolarsi di piante gentili e di insetti utili, contribuendo così alla salvaguardia della biodiversità dell’ecosistema. Ma questa è solo una delle iniziative che il team di Eugea porta avanti. Per saperne di più abbiamo intervistato Gianumberto Accinelli, entomologo e fondatore di EUGEA che ci ha parlato di Effetto Farfalla uno dei progetti di Eugea che invita le persone a disseminare balconi, terrazzi, giardini, aiuole di piccole piante adatte alle farfalle, a metterle in rete e creare così dei corridoi per le farfalle, che colleghino i parchi ai bordi della città e le aree verdi della città. Le farfalle potranno così percorrerli ogni anno, da aprile a novembre
Come vi è venuta in mente Eugea?Per più ordini di motivi. Il primo di carattere personale, nel senso che all’università non c’era più spazio, anzi era praticamente un vicolo cieco. Quindi per non perdere la nostra professione e la nostra professionalità abbiamo deciso di trovare una strada alternativa. Cioè quella di un’azienda che poi è divenuta a tutti gli effetti uno spin-off dell’università di Bologna in grado di fare delle cose per i cittadini. Perché una cosa era l’esigenza di trovare un lavoro, ben altra era la considerazione che tutte le nostre ricerche e tutti gli sforzi degli entomologi applicati erano rivolti all’agricoltura, ai parchi e agli ambienti naturali in genere. Non c’era assolutamente nulla per i cittadini e non si tiene conto che le città sono sempre più grandi, i cittadini sono sempre di più e soprattutto l’ambiente più artificiale che ci sia – cioè quello della città – è anche un luogo potenzialmente adatto ad accogliere la natura.
E tutto questo cosa vi ha fatto pensare…?La nostra idea è quella di permettere di avere un micro vivaio, dei piccoli polmoni verdi in ogni casa cittadina. Quelli che sarebbe più giusto chiamare corridoi ecologici, popolati da piante che possano permettere agli insetti di giungere in città. Perché il verde in città c’è, le persone coltivano i loro terrazzi, ma non lo fanno sfruttando al massimo le potenzialità dei loro spazi verdi. Il verde urbano è sempre stato considerato come una manifestazione estetica, mai ecologica e mai sociale. Tutte le piante che noi coltiviamo sono belle. L’esempio lampante è la rosa rossa, che è sì bellissima e che piace a tutti, ma è frutto di una visione antropocentrica, basterebbe fare alcune scelte poco più consapevoli anche nel proprio giardino di casa per trasformare qualcosa di bello in qualcosa di particolarmente utile. Gli insetti non vedono il rosso e quindi ai fini ecologici spesso queste piante non si rivelano utili e poi la rosa l’abbiamo talmente selezionata a tal punto che non ha più il nettare all’interno delle sue corolle. Insomma è una bella senz’anima, una di quelle piante ammalate d’uomo, che necessitano del nostro apporto per riprodursi.
Se vogliamo che l’ecologia diventi davvero qualcosa di concreto è necessario che sia condivisa da tanti, non bastano solo i più sensibili. Il nostro è un sogno che può diventare reale solo se sognato da tanti
Qual è allora la soluzione allora per coniugare bellezza e utilità ecologica?Con Eugea vorremmo diffondere alla gente il messaggio che ci sono tante piante belle che hanno mantenuto la loro caratteristica principale e cioè attirare gli insetti, e quindi le proponiamo e le facciamo conoscere. Noi non vogliamo far cambiare l’opinione sugli insetti alle persone, perché l’opinione delle persone sugli insetti è vera, ma è limitata. La maggior parte delle persone rivolge la propria attenzione agli insetti fastidiosi e brutti. Quelli che come scarafaggi e zanzare arrivano fino in città. Ma è solo la piccola parte di un mondo estremamente affascinante. E così con Eugea abbiamo cercato di riportare questo mondo in città e far vedere quindi il loro fascino. Per questo motivo siamo casa editrice, vendiamo dei kit ecologici che permettono di far nascere e attirare le farfalle, rivolgiamo molti progetti ai piccoli e ai grandi, viaggiamo tanto, partecipiamo a trasmissioni radiofoniche. Il nostro intento non è far cambiare l’opinione, ma allargarla un po’. Stesso discorso per il verde urbano, non abbiamo intenzione di cambiarlo, ma semplicemente di allargarlo.
L’attenzione dei media è spesso rivolta alle api e agli insetticidi che pregiudicano il loro ruolo in natura, la farfalla in che modo influisce sulla “filiera” della natura?La farfalla è un insetto molto importante così come tutti gli insetti. È importante innanzitutto perché è un impollinatore come le api. Ma api e farfalle hanno compiti molto diversi in natura. La farfalla è più schizzinosa, mentre l’ape è di bocca buona. La farfalla va soltanto sul nettare molto fluido ed è molto esigente. Quindi dove c’è un ambiente con le farfalle vuol dire che ci sono anche gli altri insetti. La farfalla è un po’ la testa d’ariete. È a tutti gli effetti un indicatore ecologico che può proprio servire ad allargare la visione delle persone che potrebbero cominciare a interessarsi degli insetti partendo dalle farfalle e quindi rendere ancora più utile la loro passione per il giardinaggio, tenendo conto di alcuni fattori nella scelta delle piante da coltivare. L’idea è di far comprendere che la farfalla è solo uno degli insetti, ma se riusciamo a riportarla in città, vorrà dire che anche altri insetti utili potranno farlo.
La tecnologia, i computer, i social network e le app sono strumenti utili alla diffusione del verde e dell’ecologia o hanno un ruolo marginale?Per adesso la loro utilità è marginale anche se vorremmo che diventassero sempre più importanti anche nel nostro settore. Innanzitutto perché noi non possiamo essere dappertutto per diffondere le nostre idee e far conoscere il mondo degli insetti. E se vogliamo che l’ecologia diventi davvero qualcosa di concreto è necessario che sia condivisa da tanti, non bastano solo i più sensibili. Il nostro è un sogno che può diventare reale solo se sognato da tanti. Internet naturalmente offre delle possibilità incredibili ma è secondario rispetto al mondo reale,restando ovviamente di supporto.
Col suo lavoro e le sue ricerche nota un mutato atteggiamento dell’uomo rispetto alla Terra? Abbiamo in qualche modo finalmente sviluppato un senso di difetto verso il pianeta depauperato?La risposta che le devo dare è sicuramente duplice. Da una parte la sensibilità ambientale è aumentata a dismisura. Io mi sono laureato nel 1995 e ho cominciato a lavorare al gruppo di Giorgio Celli e ho visto in questi pochi anni un cambiamento notevole anche nei confronti degli insetti. Prima c’era solo ribrezzo generalizzato verso gli insetti, ora c’è interesse diffuso, la lotta biologica era ancora un po’ naif. C’è sicuramente una forte sensibilità e una grossa speranza. Ma se va a guardare i macrodati non sta cambiando nulla, l’agricoltura non ha fatto grandi progressi e ci sono così tanti interessi economici che è difficile cambiare alcune cose. La cementificazione aumenta. Insomma ci sono due piani, tutti parlano di natura ed ecologia, poi se si guardano i dati le cose sembrano ancora molto lontane da un cambiamento reale.
Bisognerebbe quindi stabilire il confine tra moda e sensibilità?Sì il mio sospetto – e spero di non aver ragione – è che una nicchia lo faccia perché lo sente davvero, ma il mondo va da un’altra parte.
Per saperne di più visita il sito di Eugea
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