DALLA REALTÀ In Italia da qualche anno, è iniziata una collaborazione tra il professor Stefano Mancuso, esperto di neurobiologia vegetale all’università di Firenze, e il produttore di Brunello di Montalcino Giancarlo Cignozzi. Tra i vigneti, sono stati inseriti degli amplificatori che diffondono le note di Mozart, il compositore che le piante sembrano gradire più di altri. Risultato stupefacente. Secondo il viticoltore, “la vite sembra avere un 35-40 per cento di incremento foliario, e del 200-300 per cento nel frutto“. Alla base del legame tra la produttività delle piante e la musica di Mozart, ci sarebbe il fatto che il grande talento austriaco compose musica della natura, le sue composizioni contengono cioè sequenze del matematico Fibonacci, le stesse con cui si sviluppano i rami degli alberi. In generale ci si è accorti che le reazioni all’ascolto da parte del mondo della flora, erano maggiori per frequenze comprese tra i 125Hz e i 250Hz, l’intervallo più utilizzato dalla musica classica.
ALLA FANTASIA Un compositore brasiliano, Jarbas Agnelli, mentre leggeva il quotidiano ha notato qualcosa di strano. C’era una foto pubblicata su O Estado de São Paulo che ha lo ha ispirato per comporre una canzone. Si trattava di uno scatto di Paulo Pinto, che ha forografato alcuni uccelli appoggiati a un filo del telefono. Ma il modo in cui i pennuti erano posati ha colpito il musicista, che ha deciso di farne una canzone utilizzando la posizione degli uccelli come note.
PASSANDO PER VIVAITALIANI Anche noi abbiamo voluto mettere in risalto il legame tra natura e musica (e comunicazione), e così nei nostri articoli abbiamo inserito un piccolo player (come potete notare in questo n.d.r.) per ascoltare un pezzo mentre leggete le nostre parole. Il nostro esperimento è possibile grazie a Sound Cloud, un sito web – fondato a ottobre del 2008 da Alexander Ljung e Eric Wahlforss a Berlino – che permette ai musicisti di collaborare, promuovere e distribuire la loro musica.
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