Le lancette di Chronos dovranno essere portate avanti di un’ora tra sabato e domenica e precisamente tra le 2 e le 3. Anche se poi tutti anticipano o rimandano quest’operazione che fa mettere mano agli orologi di casa, alla strumentazione dell’auto e a qualche altro marchingegno a tempo. Secondo uno studio del Codacons gli italiani si dividono a metà sull’utilità dell’ora legale: quelli a favore vorrebbero addirittura l’abolizione dell’ora solare. Cosa che è successa in Russia quando il presidente Dmitry Medvedev dichiarò nel 2011 che sarebbe rimasta per sempre la stessa ora legale: quella estiva.
Per i contadini l’ora legale è un problema, perchè non riescono a mettere avanti il gallo
DEFINITIVA DAL 1996 Nella nostra Penisola l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 con il decreto legislativo 631 del 25 maggio e rimase in uso fino al 1920. Da quell’anno fu abolita e ripristinata svariate volte tra il 1940 e il 1948 in concomitanza con la Seconda guerra mondiale. Successivamente, dal 21 maggio 1966, in periodo di crisi energetica, fu utilizzata con continuità fino al 1980, quando fu definitivamente stabilito che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre. Il regime attuale è entrato in vigore nel ‘96, quando a livello europeo venne stabilito di prolungarne la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Dal prossimo week, quindi, dormiremo un’ora in meno, ma le giornate saranno più lunghe e luminose. Per conoscere quando negli anni è stata adottata l’ora legale in Italia si può consultare il sito dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.
RISPARMIO O NON RISPARMIO Certo è che l’ora legale tra gli anni Quaranta e Settanta, permettava un vero risparmio di energia perché le industrie e gli uffici avevano un orario lungo, con considerevole intervallo tra mattina e pomeriggio. Oggi che vige l’orario di lavoro continuato e che i lavoratori staccano quasi sempre tra le ore 17 e le 19 il risparmio di energia nell’orario di lavoro è considerevolmente diminuito. L’unica motivazione sicuramente valida è che, avendo un’ora di luce in più dopo il lavoro, le persone possono dedicarsi più a lungo alle attività del tempo libero. In ambito domestico il discorso è parzialmente diverso. Nelle case le luci sono accese un’ora più tardi, ma il risparmio è sempre relativo perché l’illuminazione assorbe solo il dieci per cento dei consumi elettrici casalinghi. In termini complessivi comunque, secondo quanto calcolato da Terna, con l’ora legale dal 2004 al 2007, l’Italia ha risparmiato oltre 2,5 miliardi di kilowattora, pari a 300 milioni di euro.
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