Un'installazione degli architetti Bonapace e Bottazzi per Milano Design Week 2011
La prima cosa da fare è l’ordine. Decidete da cosa cominciare. Diciamo che dopo la pausa invernale la cosa migliore è ripulire e sistemare, togliere le foglie, lavare i vasi, reperire tutte le cose che vi serviranno come terra, legacci e, se non le avete ancora a casa, pensare a dove comprare le vostre piantine a cui dar dimora. Se avete anche un solo metro quadro di terreno vi ricordiamo che da oggi in pieno campo potete già piantare ravanello, scalogno, pisello, melanzana, cicoria da taglio, crescione, basilico, spinacio, aglio, cipolla bianca, patata e salvia. Se avete una piccola green-house perchè non prendete i contenitori delle uova.. o i contenitori dello yogurt utilizzati (ben lavati mi raccomando) e realizzatene dei piccoli vasetti per i semini di melone, cocomero, peperoncino, zucchina, cetriolo e origano. Teneteli protetti, appena sarà il momento, magari tra qualche settimana, potreste già pensare di trapiantarli.
Nella foto di Pietro Scapin in alto vedete un’installazione degli architetti Denise Bonapace (con la collaborazione di Peter Bottazzi) per il Milano Design Week 2011, “Da morto a Orto“: dedicheremo al più presto un articolo a questi bellissimi oggetti creativi. Non si tratta solo di una collezione di pezzi unici, ma di una rilettura critica e ironica degli oggetti che ci circondano e che non riconosciamo più, o che sono “in fin di vita”: cose e mobili di casa, destinati a scomparire, resuscitano in una nuova veste ibridati e innestati. Orti da camera e banchi di “educazione colturale”, per coltivare terra e sentimenti (Promosso da AMSA, in collaborazione con Fratelli Ingegnoli e l’organizzazione no-profit Banco Building).
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