A SCOPPIO RITARDATO Secondo gli studiosi della piccantezza, questo peperoncino, originario dell’isola di Trinidad e grande quanto una palla da golf, è in grado di raggiungere quota 1,4 milioni nella scala di Scoville. Questa scala misura la piccantezza dei peperoncini in base alla quantità di capsacinoidi -l’elemento che dà la sensazione di piccante- presenti in un’unità di prodotto. Pensate che quello ogni giorno utilizziamo in cucina tocca appena il livello 5.000. Il sapore piccante sembra inoltre essere a scoppio ritardato: non si sente subito ma dopo qualche attimo; gli assaggiatori hanno descritto che si manifesta come un fuoco che si accende e brucia tutto il corpo. Eppure, assicurano gli esperti, se utilizzato a piccole dosi, ha un sapore particolarmente gradevole. Coltivare per credere. Ma come?
I SEMI LI TROVATE SU INTERNET Ma non su Ebay, dove incapperete in delle “sole”. I siti davvero accreditati per questo genere di roba piccante ma non vietata ai minori sono www.semillas.de e www.peperonciniperhobby.it. Ricordatevi che i peperoncini richiedono dalla nascita alla maturazione dei primi frutti un tempo variabile a seconda della specie e varietà, da un minimo di 90 giorni per i più veloci come il C.Annuum fino a 120-150 giorni per i C.Chinense o più per varietà wild. Questo tempo è riferito ai primi frutti maturi, ma è necessario molto più tempo per il primo raccolto “vero” che coincide con la maturazione di tutti (o quasi) i frutti prodotti dalla prima fioritura. Seminando all’aperto adesso (era meglio fine gennaio ma ad aprile siete al sicuro) nei nostri climi (considerando il centro-nord, perché al sud le cose sono poco più veloci, specie in Sicilia e Calabria) le nascite iniziano a fine aprile, inizio maggio, i primi frutti si raccolgono ad agosto e il raccolto vero e proprio può essere pronto per fine settembre o inizio ottobre. Per la coltivazione indoor e, nel dettaglio, quella specifica per il peperoncino aspettate il nostro speciale.
Share