Il capoluogo toscano ospita il Festival dei semi, del Cibo e della Democrazia della terra, che ha il fine di contrastare la volontà delle multinazionali di brevettare le sementi, con conseguenze economiche che ricadrebbero -inevitabilmente- sulle parti più povere e già sfruttate del mondo.Ospite d’eccezione l’ecologista e attivista Vandana Shiva, che in merito all’utilizzo dei semi limitato dai brevetti ha dichiarato:”quando ho scoperto che le multinazionali volevano brevettare le sementi e le varietà di grano, ho fatto partire il progetto di Navdanya (associazione costituita a Firenze e presieduta da Vandana Shiva, ndr), per proteggere la biodiversità, difendere i contadini e promuovere l’agricoltura biologica”.I frutti della terra sono un bene di tutti e, per evitare ulteriori divari tra Nord e Sud del mondo -nonchè la selezione soltanto di alcune specie a discapito delle colture locali e delle diversità di specie- diventa fondamentale evitare che i semi vengano limitati da brevetti divenendo a tutti gli effetti sementi di proprietà. Ecco dunque il gesto simbolico previsto all’orto botanico di Firenze: l’attivista indiana incontrerà i bambini, ai quali gli agricoltori consegneranno personalmente dei semi, segnando così un passaggio dal sapore arcaico e iniziatico che sta appunto a simboleggiare un passaggio di conoscenza e esperienza di generazione in generazione.”In tutte le società del mondo io credo che ci sia veramente bisogno di tornare a questa connessione con la terra per poter ampliare ed esprimere al meglio il nostro potenziale umano” scrive la Shiva nel suo libro “Nove semi“. Sta di fatto che, in merito ai semi open suore, buone notizie intanto arrivano dagli Usa, dove l’uso dei semi non può essere limitato da brevetti, licenze o altro tipo di proprietà intellettuale. Ma c’è di più: ogni varietà derivata dai semi liberi dovrà poter essere liberamente scambiata anche in futuro.Per conoscere il programma del Festival clicca qui.
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